Disillineamenti quotidiano
Uncategorized No Comments »Il giornale quello con le pagine in formato lenzuolo a doppia piazza, che quando si disallineano e’ impossibile ricomporlo.
(Zanza)
Il giornale quello con le pagine in formato lenzuolo a doppia piazza, che quando si disallineano e’ impossibile ricomporlo.
(Zanza)
Quando apro per la prima volta una scatola di aspirine o simili: accade sempre dal lato in cui il bugiardino si avvolge intorno alle compresse, rendendole irraggiungibili. La mia religione mi impedisce di estrarlo, quindi mi tocca ripetere l’ apertura della scatola dall’ altro lato. E poi estrarre il bugiardino.
(Ponghi)
Essere convinti, per tutta la giornata, che sia martedi’. E scoprire solo alla sera che invece era lunedi’.
(TonyJay)
Quando cerchi il sito web di una ditta e compaiono 10 pagine prima: pagine bianche, pagine gialle, europage, industrie Piemonte, eccetera, e se ti va bene trovi l’indirizzo che ti serve alla quarta pagina.
(Magy)
Compri un cellulare nuovo, lo accendi, smanetti. La sera lo metti in carica e la mattina e’ ancora scarico.
Riprovi a caricarlo e nisba. Allora lo riporti al negozio: “Eh, ma non c’e’ piu’ la pellicola sul display!” E grazie al cazzo, lo dovevo pur usare, per scoprire che la batteria non funzionava. Insomma, anche dal linguaggio del corpo, capisci che cercano di farti sentire vagamente colpevole mentre stai esercitando il tuo diritto ad avere un oggetto funzionante.
(moscone)
Mai, mai, mai giocare a Monopoly con tua moglie/fidanza. Se perde, comincia a cercare di farti pena affinche’ tu le conceda un prestito, svilendo lo spirito del gioco. E se rifiuti, si offende. Se vince, col cazzo che ti aiuta.
(ma, tra l’altro, si possono fare i prestiti? Secondo me, no)
(moscone)
Quelli che al self service prendono intere manciate di tovagliolini di carta anche se alla fine ne utilizzeranno 1 o massimo 2 e gli altri 20 finiranno nell’immondizia, intonsi.
(Zanza)
Cammini tra montagne incontaminate, a meta’ strada tra il mondo degli uomini ed il regno degli dei. Ed incroci la comitiva che, al cellulare, si mette d’accordo su come preparare l’amatriciana per cena.
(Ponghi)
I negozi che non espongono la targhetta con gli orari che fanno. Cosi’ tu arrivi li’ alle nove meno cinque di mattina, lo trovi chiuso, e non sai che fare. Aprira’ alle 9? Alle 9.30? Sara’ giorno di riposo? Staro’ forse sognando?
(moscone)
Quegli ascensori con due specchi su pareti contrapposte, non essendo fisicamente possibile allinearli perfettamente il risultato di riflessioni infinite e’ sempre curvato e la tua stessa riflessione ti impedisce di vedere cosa mai si nascondera’ in fondo!
(Zanza)
Quelli che sul biglietto da visita hanno COGNOME, TITOLO, NOME: Rossi, dott. arch., Mario. Ricordo all’università Giosué Carducci bocciare chi dicesse prima il cognome del nome. Eh, bei tempi.
(il nonno)
Il traffico da “bollino rosso”. Ma dove sta’ sto bollino!? Cosa mi rappresenta!? Lo devi appendere sul cruscotto in agosto? …e poi quest’anno sono andati in 10 in vacanza.
(Zanza)
Compri qualcosa da regalare, e quindi alla commessa se puo’ farti un pacco regalo. Quella inizia bene, ma poi si fa prendere da eccessiva lena e si mette ad edificare una torre di babele di fili e fiocchi, quando a te bastava un pacchetto semplice semplice.
(moscone)
I cucchiaini da caffe’ con la pala quadrata.
(Ponghi)
Quelli che su facebook ti invitano ad eventi impossibili (ovviamente perche’ invitano TUTTI), che so io, ad un’apertura di una mostra di stronzi di cartapesta a Parigi. E chi se ne fotte ??!!
(moscone)
… che quando ti chini a prendere qualcosa si ribaltano sul davanti e ti pendono fra le mani e non riesci prendere piu’ quella cosa.
(il nonno)
L’amico impallinato di fotografia che qualche anno fa, al ritorno delle vacanze, ti faceva sorbire 2700 DIAPOSITIVE proiettate su schermo gigante a luce spenta… unico svago durante le 3 ore di tortura, l’occasionale diapo capovolta…
(Zanza)
Navigare in internet con una persona accanto che ti dice: “clicca li… vai su… scrolla giu'”. O essere quella persona.
(Ponghi)
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