Spumantini
Uncategorized No Comments »Quando ti passano un calice per un brindisi e, invece di un bel brut, scopri di stare trangugiando una brodaglia dolciastra.
(Ponghi)
Quando ti passano un calice per un brindisi e, invece di un bel brut, scopri di stare trangugiando una brodaglia dolciastra.
(Ponghi)
Ti chiudi la porta di casa alle spalle. Con le chiavi dentro. E tuo marito/moglie è via per lavoro per tutta la settimana. E comunque le tue chiavi sono rimaste nella toppa.
(vaso di coccio)
Io non posso sopportare la vista di quelli che fumano in macchina con i finestrini chiusi.
(moscone)
Quelli che aspettano… in macchina… col motore acceso… per ore.
(Zanza)
Il sassolino in mezzo alle lenticchie mentre mangi, e il rumore che fa contro i denti mentre mastichi.
(vaso di coccio)
Quelli che per mandarti un documento banale (una ricetta, to’) devono per forza farlo tramite un documento di Word in attachment, dando per scontato che tu abbia Word o almeno Open Office, quando bastava un txt, o se proprio voleva fare il figo, un rtf.
(moscone)
Dover preparare con la figlia che fa 4a elementare la verifica di informatica sull’ipertesto con gli appunti del maestro emilio.
(il nonno)
Sei in ritardo per l’ufficio, fai slalom con la macchina tra persone e vigili urbani, e appena inizi a credere che puoi arrivare in orario, ti trovi il vecchietto con la Duna che procede a 20 km/h e fa la tua stessa strada.
(agricoltour)
Parcheggi in retromarcia, un po’ di fretta perche’ c’hai la coda di macchine dietro che fremono. Quando scendi, ti accorgi che sei un po’ piu’ distante dal marciapiedi di quello che credevi, forse stai leggermente invadendo la carreggiata. O forse no, visto che la macchina due posti piu’ avanti e’ parcheggiata piu’ o meno come la tua? Chiudi e ti incammini, ma una vocina continua a dirti che forse dovresti tornare indietro e rifinire il lavoro, diventando via via piu’ flebile mentre te ne allontani.
(moscone)
Quando in citta’ stai cercando parcheggio, concentratissimo, e il tuo passeggero all’improvviso ti urla “LI” !!!”, indicando un posto che poi regolarmente si rivela fasullo.
(moscone)
Giorni e giorni di nebbia fitta (fastidio) e, nell’unica ora di sole della giornata, riuscire a prendersi una bella multa per eccesso di velocità. Rilevata con il telelaser, per star sul sicuro.
(l’ari)
Che palle quella pellicola dorata che riveste l’apertura dei barattoli di nutella grandi, che e’ irremovibile a meno di tagliarlo col coltello.
(moscone)
Dimentichi sulla scrivania una tazza di tè, vuota, con la bustina dentro. Il giorno dopo la bustina è incollata alla tazza, se provi a tirarla si rompe inondando il fondo della tazza di foglioline secche (ma quante foglioline ci stanno dentro un filtro?!).. e la parte che resta attaccata è così incollata che neanche con il bostik..
(vaso di coccio)
Quando a tuo figlio esplode il succo di frutta nella cartella, e torna a casa con tutti i libri e quaderni inzuppati in un centimetro di succo alla pesca.
(moscone)
Odio sentir filtrare le voci dei vicini vecchi attraverso le pareti: urlano sempre perche’ sono sordi ed hanno un acuto tono di voce, naturalmente agonizzante, che mi instilla un disagevole senso di allarme.
(Ponghi)
Pratichi un digiuno controllato di piu’ giorni nell’anticipazione di una cena da sfondata in una certa trattoria; poi, 4 ore prima della cena, ti avvisano che nel locale si e’ rotto un tubo e quindi salta tutto.
(Ponghi)
Cade per terra il barattolo di nutella, mezzo pieno: anche ignorando la nutella sprecata, che fastidio i pezzi di vetro che si appiccicano prima al pavimento, poi alla scopa, poi alla paletta..
(vaso di coccio)
I batuffoli di peli e cotone che si accumulano nell’ombelico in particolare quando porti una maglietta nuova. Scommetto che hanno pure un nome tipo ombeloaccumuli.
(Zanza)
Non appena hai tutte e due le mani occupate da oggetti che non puoi posare velocemente (due tazze di the bollente) ecco lo starnuto improvviso con relativo lancio di materiale organico tutto intorno. Il fastidio e l’imbarazzo aumentano iperbolicamente se la cosa si svolge in pubblico.
(il nonno)
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