Sorrisi
Lavoro 5 Comments »Le foto sui siti web o sulle brochure aziendali con la gente super figa in un ufficio super figo che sorride felice.
(Zanza)
Le foto sui siti web o sulle brochure aziendali con la gente super figa in un ufficio super figo che sorride felice.
(Zanza)
La roba “smart” tipo gli smart phone, gli smart drink, le smart card, gli smart ups, le smart weapons e… la smart! Pero’ mi piacevano un sacco gli smarties!
(Zanza)
Vai da anni nello stesso supermercato a fare la spesa e più o meno le stesse cassiere da anni ti chiedono se hai la tessera…forse che se ce l’avevo non te la davo ?!?
(cugina)
Quando alle feste di compleanno viene il momento di cantare “Tanti auguri a te”.
(moscone)
Quando Aruba ti cambia la versione del motore php (dalla 4 alla 5) senza dirti niente e dalla notte alla mattina dopo ti trovi il sito che funziona o che funziona in parte. Il fastidio raggiunge l’apoteosi quando cerchi di capire il problema e ti trovi a riscrivere in pochi secondi degli scripts che hanno funzionato per anni…
(TonyJay)
La vecchia signora della candeggina Ace Gentile…mi sta proprio sul c…
(metalgab)
Quando scrivi una mail (in genere di lavoro) delicata, che potrebbe provocare discussioni, e magari a cosa scrivere ci hai pensato per ore e quindi ce l’hai ben chiara, ma quando stai per spedirla ti accorgi che non sai che cosa mattere come subject e rimani mezz’ora imbambolato a pensarci.
(moscone)
Tra i 35 a i 40, succede che i ragazzi piu’ giovani, per esempio i commessi dei negozi, comincino a darti del lei, anche se tu li saluti con un bel “ciao!” da supergiovane. La cosa e’ abbastanza spiazzante. Che fare? Dare a tua volta del lei? Fermarlo subito, intimandogli di darti del tu? Trovare una scusa per uscire dal negozio immediatamente?
Ma niente ti leva dalla testa il fatto che lui ormai ti ha visto come di un’altra generazione, cosa che, in effetti, e’. Comunque dopo qualche tempo il fastidio si attenua, e accetti, per lo meno, questa forma di rispetto messa a disposizione dalla lingua italiana.
(moscone)
Rimasuglio estivo (e temo di andare controcorrente): a me rompe le palle il piccolo cuneo di cioccolato al fondo del cornetto (Algida o quello che e’). Quando arrivo al fondo del cono, ho gia’ stra-soddisfatto la mia voglia di dolce, e trovarmi l’ultimo pezzo ancora piu’ dolce e’ solo un fastidio (e no, non si butta via la roba da mangiare).
(moscone)
Quando hai recuperato TUTTE le puntate di una serie tv e ti appresti a masterizzarle su un dvd ma l’ultima puntata non ci stà e ti trovi davanti ad un bivio:
– faccio due dvd dividendo a metà la serie? (99 su 100 le puntate sono di numero dispari)
– uso un dvd più capiente?
il tempo scorre e lo spazio disco diminuisce a vista d’occhio… tic… tac…
(TonyJay)
Quando trovi attaccatti sul sedile della tua macchina (e/o sul tapetino) lato passeggero una quantità imprecisata di capelli della tua ragazza e/o moglie e sei costretto a toglierli uno per uno A MANO perchè l’aspirapolvere dell’autolavaggio non ha abbastanza potenza di aspirazione…
(TonyJay)
Quando te la menano cosi’ tanto con i buchi neri che dall’ lhc dovrebbero inghiottire la terra, che tu finisci per augurarti che accada veramente.
(Ponghi)
Fai un ordine da un sito il 23 Agosto, paghi in anticipo, attendi fiducioso l’ arrivo della merce, poi il 10 settembre ti decidi a contattarli (sono anche passati quasi 20 giorni, che diamine, dov’è la mia roba?), e quelli ti rispondono candidamente che la merce che hai ordinato non è più in catalogo e ti rimborsano tramite paypal (se non li avessi contattati avrei potuto aspettare per anni, probabilmente). Controlli la mail di paypal, che ti dice che “se hai finanziato il pagamento interamente con carta, il rimborso verrà accreditato sulla stessa. L’accredito può richiedere fino a 30 giorni dall’esecuzione del rimborso, a seconda dei tempi previsti dalla società che ha emesso la carta”. Il che significa stare complessivamente 50 giorni senza i soldi versati.
(Nameless)
Quando, per puro caso, il pensiero “mancano due giorni alla fine delle vacanze!” ti attraversa la mente. Tu lo impugni, lo impacchetti e lo rispedisci in fondo alla tua coscienza, il tutto senza che una singola parola lasci le tue labbra.
E, dopo un attimo, la vocina stupita di qualcuno accanto a te sospira “eh gia’, mancano due giorni alla fine delle vacanze!”
(Ponghi)
Quando non riesci a toglierti una canzone dalla testa, e continua a suonarti dentro per ore, malgrado ogni tuo tentativo di farla smettere. Io normalmente provo due strategie:
1. Immagino che la musica arrivi da uno stereo, che spengo e faccio a pezzi a martellate.
2. Se no, immagino di incontrare il/la cantante responsabile del motivetto e spaccarle la testa con un posacenere o macete.
Oggi la situazione e’ leggermente piu’ complessa perche’ mi sta suonando l’inno americano (probabilmete a causa di un evento sportivo recente che ho guardato in tv, sai che loro devono per forza cantarlo ogni volta). Sto provando a buttare testate nucleari sugli usa una via l’altra, ma ancora niente.
(moscone)
Stai facendo le parole crociate insieme a qualcuno e dai la risposta ad una definizione. Al che l’altro domanda sorpreso “oooh: ma cosa vuole dire?” e a te tocca ripetere con voce glaciale la definizione stessa.
(Ponghi)
I siti di ricerca lavoro che non hanno Europa come location, ma solo un numero infinito di inutili stati.
(moscone)
Quelli che frenano prima e durante ogni dannata curva. Spesso guidano indossando il cappello.
(moscone)
La gocciolina di salsa di soya al ristorante cinese che regolarmente cade sulla tovaglia o sulla manica della camicia.
(Zanza)
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