Ginko Bìloba o Bilòba
Uncategorized No Comments »Bellissima pianta, spettacolare in autunno, direttamente dalla preistoria, ma insopportabile la puzza di merda di gatto che emanano le sue bacche cadute a terra.
(il nonno)
Bellissima pianta, spettacolare in autunno, direttamente dalla preistoria, ma insopportabile la puzza di merda di gatto che emanano le sue bacche cadute a terra.
(il nonno)
Sotto la doccia della palestra. Apri il campioncino di shampoo, apparentemente uguale a quello usato la settimana prima, e capisci immediatamente che uguale non è. Senza occhiali non hai alcuna possibilità di riuscire a leggere per capire se è una crema shampoo speciale, un balsamo, una maschera antirughe, una crema callifuga o che ne so…
(vasodicoccio)
Quelle mine scadenti che contengono pietruzze durissime che mentre scrivi e/o disegni inaspettatamente sfregiano in maniera irreversibile il foglio … dddio che fastidio!
(il nonno)
Hai preso le scarpe nuove. Ti piacciono. Al terzo giorno che le metti la sinistra, e solo la sinistra, inizia a fare “gnic” ad ogni passo, e non la smetterà più fino alla fine dei tempi.
(il nonno)
Una città di piste ciclabili e le cubitali teste di minchia che se ne vanno a trecento all’ ora sul marciapiede con la bici elettrica.
Quando accade qualcosa che ti infastidisce notevolmente, ma questa volta la colpa è tua e quindi non puoi manifestare il tuo disappunto con gli opportuni brontolii bofonchiati.
Esempio: svuoti la lavatrice e trovi il bucato pieno di minuscoli e frammenti di un fazzoletto di carta che, chiaramente, era stato dimenticato nella tasca dei tuoi pantaloni.
(vasodicoccio)
Lo specchio del bagno in ufficio: mi ci vedo il mento e il collo.
(il nonno)
Mission impossible: ritirare il sacco a pelo nel suo sacchetto, che non si sa perche’ non lo facciano un filo piu’ abbondante.
(moscone)
Aprire il frigo per prendere un po’ d’acqua fresca, e trovare la bottiglia vuota.
(vasodicoccio)
Quando su google maps (o qualunque altro servizio) ti serve leggere il nome di un luogo, e lo vedi scritto in piccolo. Zoomi, e per un attimo si ingrandisce, ma poi torna minuscolo.
(moscone)
Al di la’ dell’ idea che fresco uguale congelato (che magari se strizzi gli occhi puo’ anche essere vero in questa landa dedicata alla raccolta differenziata dei rimasugli di cervello che sono avanzati agli dei dopo la Creazione), ma io mi chiedo: in tutta la catena di esseri che hanno partorito questa idiozia, non ce ne sara’ stato almeno UNO che abbia la minima idea di come funziona un carciofo ?
(Ponghi)
Prendo un gelato, mangio le due palline col mio bel cucchiaino e, solo mentre gratto le ultime gocce dal fondo, mi casca l’occhio sull’ avvertimento stampigliato sulla coppetta: “Attenzione, puó essere caldo!” (In Inglese, ovviamente). Maccheccazz…
(Ponghi)
Ristoratori che continuano a cercare personale, ma che vogliono pagarlo 7 euro all’ora in nero.
(moscone)
Lascio la macchina parcheggiata in un viale alberato per una decina di giorni, e la ritrovo piena di formiche.
(vasodicoccio)
Terzo tentativo di caricare la nuova carta di identità sul già fastidiato sito del cazzo del San Paolo (Intesa per moscone che è giovane) e terza volta che, dopo un rassicurante pollice in su, risponde poi con faccina triste e “Ci scusiamo, ma per un problema tecnico, al momento la pagina non è disponibile” e il documento caricato per ora è ancora quello vecchio. Avrò caricato tre volte il nuovo documento? Fastidiosissimo.
(il nonno)
Leggi un libro appena comprato, con tanto di copertina rigida, ed arrivi ad una pagina dove tre paragrafi sono ripetuti paro paro due volte.
Dopo aver ignorato svariati errori di battitura a questo punto io mi chiedo: ma qualcuno li legge sti cazzo di manoscritti almeno una volta prima di mandarli in stampa?
Qualcuno legge ancora libri, o sono solo io?
(Ponghi)
Sta roba che si sente ai caselli autostradali quando paghi con la carta. Chissa’ cosa vuol dire.
(moscone)
Hai mai fatto caso che APPENA hai le due mani occupate, tipo a trasportare i sacchetti della spesa verso la macchina, incomincia a pruderti la testa ?
(moscone)
(O Sanpaolo, come ancora la chiamiamo noi piemontesi.)
Normalmente preferisco operare sul mio conto dal computer, ed usare la app del telefono per tutte le conferme necessarie. Peccato che la comunicazione tra le due entita’ evidentemente e’ stata sviluppata da un programmatore di merda come pochi al mondo, e per ogni azione che richiede la conferma, detta richiesta a volte arriva sul telefono, a volte no, a volte forse, a volte due volte, e poi tutto il ciclo si ripete nell’altra direzione. Per cui anche un banale bonifico diventa un’impresa densa di suspance.
(moscone)
Ultimi Commenti