Il sito della tim
Uncategorized 3 Comments »Il sito della tim e’ una roba imbarazzante, funziona 1 minuto si’ ed uno no. Potrei capire se vendessero patate, non sarebbe il loro campo, ma quelli internet vendono !
(moscone)
Il sito della tim e’ una roba imbarazzante, funziona 1 minuto si’ ed uno no. Potrei capire se vendessero patate, non sarebbe il loro campo, ma quelli internet vendono !
(moscone)
Quando parto per un giro in bici da corsa, di solito metto i pantaloncini con le bretelle, che vanno messi sotto a tutto il resto. Bene, stai tranquillo che nel momento esatto in cui ti infili il casco, ti viene voglia di cagare.
(moscone)
Il “zZziing zZziing” continuo tutto il giorno che il vicino fa sega la legna per l’inverno.
(il nonno)
Il pelo sullo schermo dell cellulare touch, impossibile da togliere senza scatenare qualche funzione ignota.
(Zanza)
Un’altra usanza che sta prendendo piede, e’ quella di baciarsi tra uomini quando ci si incontra, al posto di una sana stretta di mano o un abbraccio. L’impressione e’ che non piaccia a nessuno, ma che per qualche motivo ce lo si aspetti dall’altra parte.
(moscone)
Com’e’ sta storia che adesso nei negozi, al mercato, eccetera, i commessi ti chiamano “caro”. “Vuoi altro, caro ?”, “Fa 19.99, caro”. Ma chi ti conosce ?!?!
(moscone)
Si aggiorna una volta alla settimana, forse anche più spesso. Ma cos’hanno sempre da aggiornare !?
(il nonno)
Srotolare 3 metri piú del necessario di filo interdentale, altrimenti scivola dalle dita durante l’uso.
(Ponghi)
Per spengere (alla toscana) il Kindle bisogna tenere schiacciato 5-6 secondi un tastino minuscolo nelle parti basse dell’aggeggio, un’eternità ai giorni nostri. Fortissimo è il sospetto che questo strano comportamento apparentemente privo di senso in un apparecchietto così sofisticato (basterebbe toccare il tasto e dare ok per spengere, 0,5 secondini) sia in effetti studiato “ad hoc” per far desistere il lettore dallo spengerlo veramente e tritargli così i coglioni con pubblicità di centinaia di libri e cazzate varie che “potrebbero piacergli”: fastidio dietrologico.
(il nonno)
I bicchieri alti e stretti da bibita: alzi, bevi un sorso, abbassi e il riflusso del liquido avanzato ti lava la faccia.
(il nonno)
Gruppi di persone che giocano a parole crociate in luoghi pubblici (tipo un aereo). Peggio ancora se incapaci di risolvere la seguente definizione: “Il Tse-Tung politico” 3 lettere.
(Bozo)
Le minuscole briciole in fondo al sacchetto dei corn flakes: assonnato il mattino rovesci tutto nel latte e invece di croccanti e sfiziosi corn flakes ti ritrovi una immonda poltiglia.
(il nonno)
I due minuscoli anellini metallici che sigillano gli angoli dell’ involucro dei panetti di burro. Cosi’ che quando devi aprire un panetto nuovo, finisci per disintegrarne la carta.
(moscone)
La perversione dell’asola orizzontale anziché verticale nell’ultimo bottone in basso di certe camicie. Il dito si inceppa e ci vuole un po’ a infilare il bottone.
(il nonno)
Svegliarsi, pre qualche oscura ragione, con la sigla di Daitarn 3 incastrata nel cervello. E NON C’E’ MODO DI FARLA ANDARE VIA!! DAITARN DAITARN DAITARN!!!
Finisce il diluvio universale e appena spunta il sole ti scoppiano le allergie.
(Ponghi)
Che sono i soli a pagare tante, tante tasse, me la smenano ogni volta.
Intanto, nel dubbio, la carta di credito non la prendono, e all’arrivo ti chiedono se vuoi la ricevuta.
(moscone)
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