Happy Days
Uncategorized No Comments »Capitare per caso su Happy Days e scoprire che hanno ridoppiato tutti i personaggi (Fonzie e’ inascoltabile!) e la sigla e’ diventata “Rock around the clock”. Ma perche’ !?
(Zanza)
Capitare per caso su Happy Days e scoprire che hanno ridoppiato tutti i personaggi (Fonzie e’ inascoltabile!) e la sigla e’ diventata “Rock around the clock”. Ma perche’ !?
(Zanza)
I distributori di carburante self che non hanno il gancetto che blocca l’erogatore.
(moscone)
Le cose “a norma”. C’è una norma per ogni aspetto dell’attività umana. Moriremo a norma?
(il nonno)
Quando sbucciando l’arachide sopra al mucchio di gusci vuoti, questa ti cade dentro. Impossibile ritrovarla.
(Zanza)
Non importa quanto ampia la tovaglia o quanta attenzione fai sbucciando le arachidi (bagigie per gli intenditori), ti troverai con pellicine e briciole sparse fino in cantina.
(Zanza)
Finisci di spalare la neve dal sentierino e ricomincia a nevicare.
(Ponghi)
Soddisfatto della tua bella linea di comando o di codice appena scritta, premi “Invio” fiero e ti si blocca a fine riga con un bel “Syntax error”.
(Zanza)
“Amore, vuoi anche tu il caffè (e/o gelato e/o formaggio, etc)?”
“No!”, con l’espressione che sottintende “Ti sembra questa l’ora, deficiente?”
Quando stai per portarti alle labbra il TUO caffè (e/o gelato e/o formaggio, etc) ecco che l’amore fa: “Ne prendo solo un sorso (e/o leccatina e/o morsetto)”
Ecco.
(il nonno)
Compro un paio di scarpe nuove. Per una decina di giorni va tutto bene anche se qualcosa mi lascia perplessa.
Poi scopro che mi hanno venduto due scarpe di due numeri diversi. E adesso?
(vasodicoccio)
Appena una bava di nebbiolina e l’idiota davanti a te in macchina si precipita a schiacciare il pulsante del faro posteriore rosso antinebbia, quasi bastasse a scacciar la nebbia.
E’ troppo per l’idiota capire che il detto faro serve solo a farsi vedere a distanza per evitare il tamponamento e non ad abbagliare quello che ti segue a 20 metri e quindi già ti ha visto (e ha capito quanto sei idiota).
(il nonno)
Che nel metterle non si svolgono perché “tac” si bloccano.
Che nel toglierle non si riavvolgono rimanendo “chunk” pinzate allo sbattere della portiera.
(il nonno)
Lo strappo dei lacci di fantozziana memoria delle uniche scarpe adatte alla giornata piovosa.
(il nonno)
Quando tagli il cibo con un coltello a lama seghettata e la lama striscia grattando sulla forchetta.
(Zanza)
Il computer che improvvisamente si spegne senza preavviso mentre stai scrivendo.
(vasodicoccio)
Il tappetino del mouse con “l’orecchia” o la piega, impossibile da appiattire.
(Zanza)
Quando sento alla radio o TV frasi tipo “dobbiamo studiare come riportare la gente, le famiglie (..) allo stadio”, rabbrividisco.
(moscone)
Hai sul desktop due shortcut vicine: una lancia un prompt (volocissimo), l’altra lancia un’applicazione che usi una vola l’anno e ci mette un secolo a partire e nel frattempo imbambola completamente il computer. Vuoi lanciare la prima e regolarmente clicchi la seconda.
(moscone)
A cosa servono gli efficientissimi e risparmiosissimi lampioni LED accesi in pieno giorno ?
(il nonno)
Non suona la sveglia, ritardo mostruoso, scaldo il latte nel microonde per far prima, ce ne rovescio una tazza intera per la fretta. Latte che cola sui mobili e per terra. Buongiorno.
(il nonno)
“Ieri sono andato a vedere il film con Will Smith, lui e’ bravissimo !”.
Al che io di solito replico “Quindi l’hai visto in lingua originale ?”.
Segue un’inutile pantomima, di solito chiusa da “Si sa che i doppiatori italiani sono i migliori del mondo”.
Chissa’ chi ha messo in giro questa voce per primo.
(moscone)
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