I sacchetti della verdura al supermercato
Uncategorized No Comments »Che per quanto tu li chiuda dolcemente, una volta a casa sono impossibili da riaprire, per cui regolarmente dopo 5 secondi li squarci.
(moscone)
Che per quanto tu li chiuda dolcemente, una volta a casa sono impossibili da riaprire, per cui regolarmente dopo 5 secondi li squarci.
(moscone)
Quelli che usano il vivavoce in macchina a tutto volume o senza saperlo usare, e quindi stanno dentro l’auto con i finestrini completamente chiusi per mantenere la privacy ma da fuori si sente tutta la conversazione.
L’ultima trovata del cazzo in materia di sicurezza: mandare un codice per accedere che scade dopo 10 secondi alla tua mail. E la mail arriva puntuale dopo 20 secondi.
Che il dio degli sviluppatori e dei proprietari dei social li costringa per l’eternità sulla tazza del water.
(il nonno)
Le finte tasche nei pantaloni, che ti illudono di poterci mettere le mani (se anteriori) o il telefono (se posteriori).
(vasodicoccio)
Quelli che mettono un annuncio su subito.it, ma poi non rispondono ai messaggi.
(moscone)
Bellissima pianta, spettacolare in autunno, direttamente dalla preistoria, ma insopportabile la puzza di merda di gatto che emanano le sue bacche cadute a terra.
(il nonno)
Sotto la doccia della palestra. Apri il campioncino di shampoo, apparentemente uguale a quello usato la settimana prima, e capisci immediatamente che uguale non è. Senza occhiali non hai alcuna possibilità di riuscire a leggere per capire se è una crema shampoo speciale, un balsamo, una maschera antirughe, una crema callifuga o che ne so…
(vasodicoccio)
Quelle mine scadenti che contengono pietruzze durissime che mentre scrivi e/o disegni inaspettatamente sfregiano in maniera irreversibile il foglio … dddio che fastidio!
(il nonno)
Hai preso le scarpe nuove. Ti piacciono. Al terzo giorno che le metti la sinistra, e solo la sinistra, inizia a fare “gnic” ad ogni passo, e non la smetterà più fino alla fine dei tempi.
(il nonno)
Una città di piste ciclabili e le cubitali teste di minchia che se ne vanno a trecento all’ ora sul marciapiede con la bici elettrica.
Quando accade qualcosa che ti infastidisce notevolmente, ma questa volta la colpa è tua e quindi non puoi manifestare il tuo disappunto con gli opportuni brontolii bofonchiati.
Esempio: svuoti la lavatrice e trovi il bucato pieno di minuscoli e frammenti di un fazzoletto di carta che, chiaramente, era stato dimenticato nella tasca dei tuoi pantaloni.
(vasodicoccio)
Lo specchio del bagno in ufficio: mi ci vedo il mento e il collo.
(il nonno)
Mission impossible: ritirare il sacco a pelo nel suo sacchetto, che non si sa perche’ non lo facciano un filo piu’ abbondante.
(moscone)
Aprire il frigo per prendere un po’ d’acqua fresca, e trovare la bottiglia vuota.
(vasodicoccio)
Quando su google maps (o qualunque altro servizio) ti serve leggere il nome di un luogo, e lo vedi scritto in piccolo. Zoomi, e per un attimo si ingrandisce, ma poi torna minuscolo.
(moscone)
Al di la’ dell’ idea che fresco uguale congelato (che magari se strizzi gli occhi puo’ anche essere vero in questa landa dedicata alla raccolta differenziata dei rimasugli di cervello che sono avanzati agli dei dopo la Creazione), ma io mi chiedo: in tutta la catena di esseri che hanno partorito questa idiozia, non ce ne sara’ stato almeno UNO che abbia la minima idea di come funziona un carciofo ?
(Ponghi)
Prendo un gelato, mangio le due palline col mio bel cucchiaino e, solo mentre gratto le ultime gocce dal fondo, mi casca l’occhio sull’ avvertimento stampigliato sulla coppetta: “Attenzione, puó essere caldo!” (In Inglese, ovviamente). Maccheccazz…
(Ponghi)
Ristoratori che continuano a cercare personale, ma che vogliono pagarlo 7 euro all’ora in nero.
(moscone)
Lascio la macchina parcheggiata in un viale alberato per una decina di giorni, e la ritrovo piena di formiche.
(vasodicoccio)
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