I salotti di una volta. Tanto per intenderci, sono quelli con divani floreali ricoperti di spessissima plastica trasparente e varie trapunte della nonna ad adornarli. Sono quelli con il portacaramelle dalle zampe di leone con dentro un maligno impasto di arachidi e gelatine di frutta, quelli con le pattine rettangolari di feltro all’ingresso, i copritermosifone macchiati di ruggine, l’antico televisore incassato in un mobile, i quadri con nature morte e moribonde immancabilmente rappresentati in tutte le possibili sfumature del marrone e, soprattutto, quelli con il kit da uncinetto in agguato su qualche sedia screpolata.
Mi vengono i brividi.

(Ponghi)