Ieri mattina mi sono svegliato presto e ho letto il sito de “La Stampa”, in cui c’era un articolo circa i costi della rinuncia al nucleare (boh?!), e prima di avere capito che l’avevano impaginato male ho sospettato di stare ancora sognando o di stare per impazzire. Eccone un estratto. Mi piace soprattutto la frase “Con una maggioranza di sì tutto gas”.

Il primo comma del provvedimento che verrà rinuncia a 30 miliardi di euro di investimenti, di cancellato, nel caso di vittoria dei «sì», non cui il 70 per cento gestito da aziende italiane. blocca la definizione e l’attuazione del Entro il 2020 era prevista la costruzione di programma di costruzione delle centrali quattro centrali nucleari e la creazione di 13.600 nucleari (che è già congelata dal posti di lavoro. Secondo stime di Confindustria provvedimento), bensì la raccolta di «ulteriori Anie, altri 10.000 sarebbero stati creati evidenze scientifiche, mediante il supporto attraverso l’indotto. dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili L’obiettivo del governo era quello di relativi alla sicurezza». Il secondo comma decide soddisfare un quarto del fabbisogno energetico invece che entro un anno dall’entrata in vigore con l’energia atomica. Saglia spiega che la del decreto verrà adottata la Strategia rinuncia a quella quota impone una strategia «a energetica nazionale. Con una maggioranza di sì tutto gas». Arriveremo al 2020, quando ai Paesi verrebbe cancellato. della Ue sarà chiesto di rendere conto della

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(moscone)