Vado a votare nel piccolo paese in cui vivo da alcuni anni.
Mi avvicino agli scrutatori accoglienti, ammetto che non riconosco nessuna faccia ma non vuol dire che non li conosca, e porgo i miei documenti.
Non guardano la mia carta di identità, non la prendono neppure in mano: “Dai, non ce n’è bisogno”.
Dopo il voto una scrutatrice mi dice: “sei la figlia di Tizio!” “No, non lo sono”.
Chissà a nome di chi ho votato…

(vasodicoccio)