Cammino tranquillo finché non mi trovo davanti quel pedone che si muove quasi alla mia stessa velocità, solo impercettibilmente più lento e con una odiosa tendenza ad oscillare a sinistra e destra. Allora decido di accelerare, solo per pochi passi mi riprometto, perché oggi voglio proprio prendermela comoda ed una volta che lo avrò superato potrò riassumere il mio ritmo flemmatico. Quello accelera appena mi percepisce, neanche fossimo in formula uno, ed il mio sorpasso diventa un duello all’arma bianca, in cui alla fine trionfo, oh se trionfo! Forse ora rallenterò. Ma, un metro dopo, un altro pedone fastidioso. E ancora. E ancora. Cosí, mentre alla fine dell’isolato mi avvicino a velocità relativistiche, mi chiedo che ne sia stato della mia pigra e misurata passeggiata mattutina.

(Ponghi)