Azioni
Sfiga 1 Comment »Se hai delle azioni, il modo sicuro per farne aumentare il prezzo e’ venderne alcune il giorno prima.
(moscone)
Se hai delle azioni, il modo sicuro per farne aumentare il prezzo e’ venderne alcune il giorno prima.
(moscone)
5 minuti buoni di pre-sigle in tonitruanti animazioni 3D prima dell’inizio della sigla del film: che palle.
(il nonno)
Il pacco che ancora aspetti risulta consegnato giorni prima, ma non è mai arrivato. Dopo alcuni giorni di tira e molla col servizio clienti, un signore che abita a 200 metri da casa tua ti contatta per dire che per caso ha trovato in giardino, e salvato dalle fauci dei suoi due giganteschi cani, un pacco a tuo nome. Consegnato.
(il nonno)
Oltre a farti trovare la casella di posta costantemente piena di messaggi indesiderati (segnalati millanta volte come spam), la mail di libero su web ha la piacevole usanza che dopo un tot di ore in cui sei collegato, anche se la usi in continuazione e in quel momento stai scrivendo una mail chilometrica, chiude tutto e ti chiede di riloggarti.
(il nonno)
Gli annunci martellanti e completamente privi di senso con cui sfracellano le palle su Spotifai della nonnina. A quel punto è meglio ascoltare trap.
(il nonno)
Com’è che se la nonna e le nonnine entrano da tezenis, desigual, bershka e compagia bella, devo entrare anch’io e assistere ore come un cane al guinzaglio all’acquisto di un paio di mutande imperdibili e del 132° paio di jeans e quando invece entro io in una libreria loro aspettano fuori e “fai in fretta che siamo in ritardo”? Mah.
(il nonno)
Quando ti cade di mano il rotolo di carta igienica, stai sicuro che si mette a rotolare per terra lungo il verso per cui si srotola.
(moscone)
Anche nella pallavolo, per ogni squadra c’e’ uno o due genitori per i quali e’ sempre colpa dell’arbitro.
(moscone)
Aspetti 5 minuti che venga su, ti allontani un attimo, torni ed è già venuto su e sta bollendo. Tutto da buttare.
(il nonno)
Fra tutte le cose che uno riesce ad infilarsi al contrario, la felpa, mio Dio !
(moscone)
Infilare la maglia sulla camicia senza prima aver abbottonotato i polsini.
(il nonno)
Avere un panino quadrato e scoprire che sono rimaste solo tre fette di salame.
(Ponghi)
Scopro con raccapriccio che la puzza di cimice schiacciata che sento sempre più forte mentre faccio la doccia è dovuto al fatto che la cimice si annidava nella spugna con cui da 5 minuti mi strofino selvaggiamente.
(il nonno)
Entrare ignari per 2 commissioni veloci in un supermercato … il giorno della sua inaugurazione.
(il nonno)
Forse suggestionata dal periodo di feste l’auto accende tutte le spie più minacciose, che il cruscotto sembra un albero di Natale, il motore sibila, gracchia e perde potenza. Chiami il meccanico terrorizzato, gliela porti. Lui si siede la avvia e come per miracolo le spie sono spente e tutto funziona a meraviglia come fosse uscita dal concessionario. Lui ti guarda con aria di commiserazione e pensa “ecco un altro ipocondriaco automobilistico che non capisce un cazzo di motori”.
(il nonno)
Ce l’hai il collega remoto, che il lunedi’, preciso, non si puo’ esimere dal farti sapere che nel weekend lui ha lavorato ? Io si’ !
(moscone)
La discarica del mio paese e’ aperta quattro ore il sabato e due il lunedi’. Comodo, lo so.
Sabato mattina imbottisco l’auto di roba da buttare. Fai conto, come se avessi liquefatto il pattume, lo avessi colato dal tettuccio dell’auto, e ri-consolidato all’interno. Bello orgoglione, mi reco all’ecostazione, e la trovo facking chiusa, perche’ era la festa dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria.
Alla quale dedico i miei commenti a caldo, prima di rincasare, mogio mogio.
(moscone)
Quelli che scrivono “sono orgoglioso di te” quando fai qualcosa di decente: cazzo ti inorgoglisci ? Magari l’unica cosa che ci collega é stato fare mezz’ora di coda alle poste insieme !
(Ponghi)
La cimice nella manica dell’accappatoio, appena finito la doccia.
(il nonno)
Pomeriggio a spasso per Torino.
Galleria San Federico, un gruppo di ragazzi mettono su musica, improvvisano un balletto proprio davanti al cinema LUX. Sono in tanti, sono bravi, i passanti fanno cerchio, applaudono. Che bello, pensi, sarà qualche evento nell’ambito di Artissima. Ma in un attimo l’obbrobrio si rivela in tutta la sua crudezza: un ragazzo tutto elegante trascina per mano una ragazza stupita in mezzo agli amici ballerini, le si inginocchia davanti e le chiede di sposarlo “intimamente” davanti a tutte le centinaia di presenti e alle migliaia di quelli che assistono attraverso gli occhi di centinaia di telefonini, dritti sui social, in culo al mondo. Il rigurgito di fastidio è così intenso che solo se la ragazza rispondesse al “mi vuoi sposare?” un bel “Sto Cazzo!” urbis et orbis potrei stare meglio. Invece la “sciagurata rispose” … sì, in uno scoppio di cuori di carta rossa.
E’ tutto un reality.
(il nonno)
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