Diagonali
Quelli che No Comments »Quelli che camminano sul marciapiede davanti a te, che magari stai perdendo il treno, disegnando inpervie traiettorie diagonali e fantasiosi arabeschi.
(Zanza)
Quelli che camminano sul marciapiede davanti a te, che magari stai perdendo il treno, disegnando inpervie traiettorie diagonali e fantasiosi arabeschi.
(Zanza)
Quelle donne che usano il marito (senza il quale non sopravviverebbero un solo giorno) come loro unica arma giocattolo contro il resto del mondo.
Per esempio, al ristorante, se manca l’acqua, esse irrimediabilmente diranno al marito di ordinare l’acqua, invece di chiederlo esse stesse al cameriere.
(moscone)
Quelle che vogliono fare le fighe su tacchi da 15cm, che oltre a camminare “sulle uova”, dopo 5 minuti le vedi con le paperine. Rinunciate in partenza, ci fate più bella figura.
(Emy)
A volte ti tocca intrattenere un uomo, per esempio il marito di un’amica di tua moglie in visita, che tu a mala pena conosci. Per dovere di ospitalita’, cerchi di rompere il ghiaccio, chiedendogli, per esempio del lavoro. Ecco, ci sono quelli che a quel punto partono per la tangente, raccontandoti per ore delle proprie capacita’, responsabilita’ ed imprese, mai fermandosi per informarsi, per esempio, su quello che fai tu.
(moscone)
Quelli che per scollare due pagine del giornale soffiano leggiadramente sull’angolino.
(Zanza)
Quelli che buttano oggetti, e non cenere, nei posacenere all’esterno dei locali. Sono probabilmente gli stessi che, per mantenere la simmetria dell’universo, buttano poi il mozzicone per terra.
(moscone)
Quelli che mentre parli tu finiscono le parole
(sentita alla radio)
Quelli che ti vedono prendere un appunto e chiedono stupiti: “Ah, sei mancino?”.
Cosa rispondere?
(il nonno)
Quelli che usano “spesso e volentieri” apppena possono, anche per le cose spiacevoli, tipo “spesso e volentieri rimango bloccato in tangenziale”.
(moscone)
Lo stupido colto e’ la razza piu’ dannosa e pericolosa per il genere umano. Mentre l’intelligente ignorante sa riconoscere il valore della cultura, lo stolto colto non puo’ riconoscere quello dell’intelligenza. Ad ogni tentativo di discussione razionale, egli replichera’ invariabilmente con una raffica di citazioni e schemi precotti, tanto piu’ numerosi quanto vasta e’ la sua cultura.
(moscone)
Quelli che ti raccontano di aver concluso un certo affare molto vantaggioso, tipo “…con xxx ho guadagnato una bella cifra”, o “…vendendo yyy ci ho fatto un bel margine”, ma non ti dicono quanto, nella speranza che tu glielo chieda. Se non che
1. A te non importa
2. Anche se fosse, non vuoi dargli la soddisfazione
Quindi, tu cambi argomento, ma quelli appena possono ritornano sull’argomento per finalmete svelarti la cifra misteriosa: “…comunque, con xxx ho guadagnato zzz euri, pensa!”.
(moscone)
Quelli che parlando di qualcuno ne lodano l’intelligenza, ma non nel senso di “e’ decisamente piu’ intelligente di me”, ma di “io rimango comunque il piu’ figo, e quindi posso valutare l’intelligenza altrui”.
(moscone)
Quelli che, in tutte le foto in cui appaiono, senza motivo apparente assumono la posizione accucciata di chi e’ impegnato a far la cacca in campagna.
(Ponghi)
I fidanzatini che si danno i bacini sui vestitini, schioccando anche un po’ le labbrucce.
(moscone)
Quelli che su ebay vanno in ansia se non ricevono subito il feedback positivo. E aspetta un attimo, no ?!
(moscone)
Quelli che vanno in giro con gli spallacci troppo larghi per cui lo zaino gli si appoggia praticamente ad altezza sedere.
(Zanza)
Quelli che hanno cambiato lavoro o luogo dove vivono, e te la menano ad ogni occasione che la loro e’ stata un “Scelta Di Vita”. E chi se ne fotte ?!
(moscone)
Quelli che non guardano Sanremo (a detta loro) ma ne sanno commentare ogni singolo secondo.
(TonyJay)
Quelli che parcheggiano sulle strisce pedonali. O sul marciapiede. O sulla striscia di mezzeria. O a bordo strada nella rotonda.
(vasodicoccio)
I tizi che passando sotto all’autovelox fisso (tutor??) su strada con limite ai 70 guidano ai 45 all’ora per poi raggiungere i 150 orari solo 100 metri dopo.
(Zanza)
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