Pagamenti amichevoli
Uncategorized 1 Comment »Chiedi che, a seguito di un pagamento che farai in contanti, ti sia rilasciato uno scontrino o una ricevuta: ti rispondono “ma sì, le scrivo su un pezzo di carta che ho fatto il lavoro”…
(vasodicoccio)
Chiedi che, a seguito di un pagamento che farai in contanti, ti sia rilasciato uno scontrino o una ricevuta: ti rispondono “ma sì, le scrivo su un pezzo di carta che ho fatto il lavoro”…
(vasodicoccio)
Qui siti che quando passi sull’immagine il puntatore diventa una lente di ingrandimento, tu ci clicchi speranzoso di vedere il particolare che ti interessa ed esce fuori un immagine di uguali dimensioni o piu’ piccola.
(Zanza)
Non posso vedere le donne coi capelli lisci, lunghi e non legati, che continuamente se li toccano per riportarli dietro le spalle. Ma come fanno ?
(moscone)
Quando tua moglie o figlia ti si addormentano sulla spalla, quel minuscolo ciuffo dei loro capelli che ti solletica la guancia.
(moscone)
Coinquilini ventenni ma infantili nell’anima che ti ruttano davanti con fragore alle sette del mattino a colazione e che, rimproverati, si offendono pure
(corinto)
I siti web dei comuni o dei negozi in cui ci sono milioni di informazioni, tranne l’orario di apertura.
(vasodicoccio)
La subdola firmetta “Inviato da iPhone” di buona parte delle mail che arrivano da iPhone. E chi se ne fotte ??
(moscone)
Quando scopri che nella pinzatrice sono finiti i punti. E’ ancora più fastidioso (e frequente) se l’hai appena presa.
(vasodicoccio)
Argh, mia figlia ha di nuovo preso i pidocchi !!
(vasodicoccio)
Non che io sia un fan della privacy a tutti i costi. Certo, spiegare i casi tuoi al farmacista, con quello dietro che aspetta il suo turno praticamente appollaiato sulla tua spalla, e’ una bella rottura di coglioni.
(moscone)
La gomma al fondo del lapis finisce sempre prima del lapis: vuol dire che cancello più di quanto si scrivo, boja fauss.
(il nonno)
Avendo io una certa età e dovendo prendere le gocce alla sera (soprattutto quando torno un po’ su di giri dalla bocciofila), combatto quotidianamente con ‘sti c…o di contagocce moderni che, a seconda delle condizioni di pressione atmosferica, o non mollano la goccia neanche a spaccare il tubetto o ne sparano una raffica veloce che non riesci a contare.
Ma i vecchi cappucci con il tubettino di vetro e la pompettina di gomma che si usavano quando ero giovane io e che andavano tanto bene, no eh?
(il nonno)
Quelle pubblicita’ in cui il figo di turno si da’ una passata di rasoio sulla faccia ed asporta perfettamente ogni pelo ed imperfezione della pelle, con un ghigno di soddisfazione e tracotanza.
(moscone)
… fatti con una palata di ghiaia catramata nelle buche piene d’acqua della pioggia del giorno prima: non attaccherà mai e tutti lo sanno, così si spreca ghiaia, catrame, tempo dei cantonieri (che sono sempre indaffaratissimi) per niente.
(il nonno)
Una volta, se una sedia era troppo bassa, ci mettevi un cuscino e via. Adesso devi andare a cercare tra 10 pompette, leve, manopole e bilancieri solo per trovarti seduto in una struttura sempre piu’ disarticolata. E c’e’ sempre l’introvabile maledetto controllo nascosto dello schienale che dovrebbe trasformare in una sedia normale la specie di sdraio basculante su cui spendi le tue miserabili giornate.
(Ponghi)
Quelli che quando gli dici che hai perso qualcosa, ti chiedono “Ma dove l’hai perso?”. E se lo sapevo, mica l’avevo perso, no?
(moscone)
Quando nei musei di argomento scientifico o simile i marchingegni interattivi che dovrebbero spiegare le cose “giocando” non funzionano perché rotti o spenti: faccio mio tutto il fastidio che si vede sul volto giustamente deluso e incazzato dei bambini.
(il nonno)
La carta igienica indonesiana: sottile ed impalpabile piu’ di quel che Giovanni Rana potrebbe sognare, e’ tuttavia del tutto inadatta alle durezze del crudele lavoro laggiu’ e dopo un paio di spatolate si trasforma in una poltiglia simile a cartapesta.
(Ponghi)
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