Biro in bocca
Uncategorized 1 Comment »C’e’ uno di fianco a me sul treno che mentre scrive al computer si mette la biro in bocca. Ma che schifo.
(moscone)
C’e’ uno di fianco a me sul treno che mentre scrive al computer si mette la biro in bocca. Ma che schifo.
(moscone)
Sciropparsi i dialoghi telefonici di quelli che ti affiancano al semaforo col viva voce a palla dalle casse dell’auto.
(il nonno)
Di scuola, di danza, di musica, di tutto.
In realtà il fastidio non è il saggio in sé (benchè 5 ore a vedere danza classica, danza moderna, danza contemporanea, danza del futuro, danza hip hop, etc. alla lunga stufino un po’) ma è il pubblico del saggio: tutti che schiamazzano, mangiano, ridono, mandano whatsapp in culo al mondo, sbattendosene altamente dei ragazzi che si impegnano sul palco, finché non si esibisce la loro creatura, ad allora tifo da stadio: “bbravaammary!”
(il nonno)
Non poter versare mai completamente il contenuto di una bottiglia o di un cartoccio: una goccia di latte, una di aranciata, una di acqua rimane sempre nella bottiglia.
(il nonno)
Quelli (soprattutto i bambini, ormai il trolley e’ d’ordinanza a scuola) che scendono le scale trascinandosi dietro il trolley.
(moscone)
Com’è possibile che, pur non abitando ai bordi di una strada di grande traffico, tutte le volte che devo immettermi in strada A QUALSIASI ORA (anche di notte!) c’è sempre un’auto cui debbo dare la precedenza?
(Alby62)
All’ inizio, per un po’, erano carini: ora i drinks serviti nei barattoli delle conserve hanno proprio rotto i coglioni. Fottuti hipsters :p
(Ponghi)
Non aver mai imparato ad andare in bici senza mani: mi consumerò fino alla morte di invidia per chi ci riesce.
(il nonno)
Vado a votare nel piccolo paese in cui vivo da alcuni anni.
Mi avvicino agli scrutatori accoglienti, ammetto che non riconosco nessuna faccia ma non vuol dire che non li conosca, e porgo i miei documenti.
Non guardano la mia carta di identità, non la prendono neppure in mano: “Dai, non ce n’è bisogno”.
Dopo il voto una scrutatrice mi dice: “sei la figlia di Tizio!” “No, non lo sono”.
Chissà a nome di chi ho votato…
(vasodicoccio)
Quando, accomodato su di un cesso fuori casa, senti l’asse che scivola lentamente da una parte sotto al culo.
(moscone)
Su uno qualunque dei gruppi whatsapp di una qualunque delle attivita’ di tuo figlio, ci sono i genitori che devono giustificarsi continuamente: “Oggi pincopallo non ci sara’ perche’ deve fare la cacca perche’ non la fa da due giorni”, o, “Oggi pincopallo arriva in ritardo perche’ io devo prima fare la cacca”, ecc, ecc.
(moscone)
Quando, preparando il te’, ti cade nell’acqua, insieme alla bustina, anche il cordino con allegato quadratino di carta.
(Zanza)
Quando pensi che il trattore davanti a te stia accostando per lasciarti passare… ma poi scopri che sta solo facendo passare un altro trattore che va nella direzione opposta.
(vasodicoccio)
I vicini che hanno eternamente una pira fumante nell’orto: capisco cosa provi un’aringa.
(il nonno)
Il tipo che si ferma in macchina per strada davanti alla bacheca degli annunci mortuari.
(moscone)
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