Space invaders
Uncategorized No Comments »In un vagone di metropolitana praticamente vuoto ti piazzi proprio accanto a me e cominci a cantarmi le canzoni dell’ultimo polpettone di Bollywood che ha rapito il tuo cuore.
(Ponghi)
In un vagone di metropolitana praticamente vuoto ti piazzi proprio accanto a me e cominci a cantarmi le canzoni dell’ultimo polpettone di Bollywood che ha rapito il tuo cuore.
(Ponghi)
Dio che fastidio le scritte in corsivo che includono la “T” maiuscola scritta erroneamente come la “I” maiuscola! Per cui risulta: “Caffé Iorino”, “Iutto per la casa”, etc.
Per domani tre pagine di “T” in corsivo maiuscolo a tutti i grafici ignoranti!
(il nonno)
Camminare per un viottolo di campagna di sera e prendere una ragnatela in pieno viso. La sensazione di averla ancora addosso (completa di ragni) dura ore.
(corinto)
I divani che hanno la seduta fatta a cuscinoni molto grossi da far in modo che un divano a quattro posti venga composto da soli due cuscini molto grossi. State certi che ogni maledetta volta che vi ci siederete riuscirete ad appoggiare una chiappa su un cuscino e l’altra chiappa sull’altro cuscino.. e cosa succede quando applicate un po’ più di peso?….
(TonyJay)
Quelli che ne vogliono solo un “goccio”:
– Vuoi un po’ di vino?
– Si… ma solo un goccio!
… basta, basta, basta!
… no, aspetta ancora un goccio…
Ma quanto diavolo e’ “un goccio” !?
(Zanza)
Il tastino per entrare nel bios che e’ diverso per ogni computer e ti danno tipo 4 secondi per leggere qual è e premerlo.
(Zanza)
Quelli che declinano tutti i termini dubbi al femminile: “La meteo”, “La login”, “La plugin”.
(moscone)
A volte ascolto alla radio una canzone dei pincopallo e ALE’ scarico tutta la discografia completa dei pincopallo, 20 giga comprendenti registrazioni ormai INTROVABILI.
Mesi dopo, brancolando nella directory dei download per rintracciare la fattura del dentista, mi imbatto in una gigantica cartella pincopallo_discography e mi domando “Ma questi, ma chi caaazzo sono ??”
(moscone)
Il plantare della scarpa, magari un po’ liso, che si arriccia in punta.
(Zanza)
Io, che come è risaputo sono in avanzato stato di età, ho il vezzo di spedire ogni tanto cartoline ad amici e parenti: il francobollo da 70 centesimi con cui bisogna affrancarle è grosso quanto un lenzuolo e copre parte dello spazio per l’indirizzo. La dimensione in area del fancobollo è inversamente proporzionale al QI dei dirigenti delle Poste Italiane.
PS Per i più giovani: le cartoline sono delle fotografie di amene località stampate sul recto di un cartoncino sul cui verso si possono scrivere (a mano e con la biro) nella metà sinistra saluti inutili ad amici e parenti e in quella destra l’indirizzo affinché tali messaggi giungano al destinatario.
(il nonno)
Quelle donne che in spiaggia si fotografano gambe e piedi col mare sullo sfondo, e postano il tutto online. Si, ma eh beh ?
(Ponghi)
Lo strano comportamento di alcuni lettori cd, dvd e simili di recente fattura: schiacci il bottone “on” e per un po’ non succede nulla, zero, nessun segno di vita, poi, con molta calma, compare la scritta “HELLO!” che sta lì ancora per un po’ poi, sempre con calma, l’aggeggio elettronico inizia a rispondere ai comandi: dico io, a parte la confidenza di quell'”HELLO!”, ma che cazzo c’ha da fare il marchingegno diabolico in tutti quei dannati secondi di attesa??!!
(il nonno)
Mentre stai cercando di aprire la bottiglia di Cortese, con l’ausilio di idoneo e già rodato cavatappi, ti si rompe in mano il collo della bottiglia.
(vasodicoccio)
Cade la bottiglia di barbera, ancora da stappare.
Oltre al lago rosso pieno di pezzi di vetro da rimuovere, per qualche giorno un vago profumo di vin brulè nell’aria…
(vasodicoccio)
L’ orrendo “crack” che ti informa che una lumaca ha appena utiizzato la tua scarpa come propellente verso i Verdi Pascoli.
(Ponghi)
Il tettuccio apribile della mia Alfa che di per sè è una ficata ma ogni volta che lo apro mi assale una domanda che mi fa stare sul chivalà per tutto il tempo che lo lascio aperto: “E se un piccione mi caga dentro la macchina?”
(TonyJay)
Nelle varie recite di fine anno, di solito tenute in locali altamente fono-rimbalzanti, il silenzio dei genitori dura in media 1 minuto e mezzo, il tempo dell’introduzione da parte del presentatore. Da quando iniziano a sfilare i pargoli, buona parte dei genitori fa egualmente casino sia quando il figlio c’e’ (“Eccolo, eccolo! Minchia passami l’ iPad che ci faccio la foto grande”), sia quando non c’e’ (“Minchia quanto dura sta’ rrecita, ma hai visto quella come s’e’ conciata”).
(moscone)
I rotoli di carta igenica salva spazio, quelli schiacciati che vanno “riaperti” prima di inserirli nel porta rotolo. E’ impossibile ripristinare la rotondità del rocchetto, per cui gireranno male, saltellando, fino alla fine della carta.
(Zanza)
Inserire in un discorso che tratta di matematica il sintagma “Matematicamente parlando”. E grazie al cacchio, mica stavi raccontando dei Moai dell’Isola di Pasqua!
(corinto)
Le infradito sono già un fastidio di per se stesse, sbagliare ad indossarle inforcando il dito sbagliato è tremendo.
(Zanza)
Ultimi Commenti