Stage
Ma come parli? 2 Comments »Gli annunci di lavoro che hanno come titolo “STAGE”. Che cazzo di mestiere e’ lo stage?! Alla domanda “Che lavoro fai?” cosa rispondi? Faccio lo “STAGE”?!?!
(Bozo)
Gli annunci di lavoro che hanno come titolo “STAGE”. Che cazzo di mestiere e’ lo stage?! Alla domanda “Che lavoro fai?” cosa rispondi? Faccio lo “STAGE”?!?!
(Bozo)
Quando un ascensore che prendi d’abitudine si ferma al piano sbagliato e tu, senza controllare, ti fiondi fuori: seguono istanti di totale smarrimento mentre ti scopri sperduto in strani, nuovi mondi.
(Ponghi)
Le app Android che si aggiornano ogni 10 minuti ed ogni volta che le lanci ti aprono 10 finestre con lo spiegone di cosa e’ cambiato, dei problemi risolti e se vuoi donare soldi prima di arrivare alla finstra principale.
(Zanza)
Ancora non mi spiego come sia possibile che alcuni oggetti in cucina (il coltello del pane e il pelapatate, in particolare) diventino introvabili: credo che si smaterializzino… Poi ancora più inspiegabilmente, ricompaiono al loro posto, esattamente dove li avevo già cercati.
(vasodicoccio)
Quando apri una bottiglia di birra ed esce la schiuma: che spreco fastidioso!
(vasodicoccio)
Quelli che vanno in giro con gli spallacci troppo larghi per cui lo zaino gli si appoggia praticamente ad altezza sedere.
(Zanza)
Il piatto sporco tirato fuori dalla lavastoviglie che stai vuotando dopo che ha finito il lavaggio.
(vasodicoccio)
Il Mac che non ha il pulsante per espellere il CD e neanche il led per vedere se l’hard disk sta frullando.
(Zanza)
Quando sbucci un’arancia che ha la buccia sottile, e con il coltello fai un’incisione troppo profonda, tagliando non solo la buccia ma anche l’arancia.
(vasodicoccio)
Quelli che hanno cambiato lavoro o luogo dove vivono, e te la menano ad ogni occasione che la loro e’ stata un “Scelta Di Vita”. E chi se ne fotte ?!
(moscone)
La carta igienica economica supersottile, presente soprattutto nei cessi pubblici, che si polverizza al minimo contatto con le tue zone piu’ recondite.
(moscone)
Le arbitrarie traduzioni in italiano di nomi di luoghi/personaggi/etc in film, libri, cartoni o serie nate in lingue straniere. Per quanto, mi chiedo, dovremo continuare a vedere la follia della taverna di Moe sovrascritta in Boe nei Simpsons? E non oso neanche ripensare a C1P8 e D3B0 (trebbi-oh?!?). Madonna quante altre me ne vengono in mente: che nervoso!
(Ponghi)
La luce temporizzata nelle parti comuni del condominio, che appena chiudi la porta della tua cantina uscendone si spegne, lasciandoti nelle tenebre piu’ assolute con le mani occupate dalle bottiglie di vino che stavi portando su.
(Zanza)
Quelle maledette, fottutissime pagine web che, aperte in un altro tab del browser, decidono di caricare uno spot pubblicitario il cui sonoro prorompe inaspettato dal computer: a me causano delle reazioni di puro terror panico.
(Ponghi)
Stai per metter la tovaglia in tavola, ti giri a prenderla dal cassetto ti rigiri ed il tavolo, prima vuoto, è ricoperto di barattoli, bottiglie, buste di prosciutto, grilletto, oliera, etc.
(il nonno)
Quelli che non guardano Sanremo (a detta loro) ma ne sanno commentare ogni singolo secondo.
(TonyJay)
Quelli che parcheggiano sulle strisce pedonali. O sul marciapiede. O sulla striscia di mezzeria. O a bordo strada nella rotonda.
(vasodicoccio)
Limite dei 50km/ora, ma stai andando a 51, come ben visibile dal display sul cruscotto.
Tua figlia di 7 anni ti fa il cazziatone.
(vasodicoccio)
Avere svariate malattie da raffreddamento quando fuori ci sono 35 gradi.
(Ponghi)
Provare per tutto il giorno ad accedere al server di Libero per controllarsi la posta e ricevere in risposta sempre lo stesso messaggio: “Il servizio è momentaneamente non disponibile. Ci scusiamo per il disagio.”
La sensazione è la stessa di quando si dimentica il cellulare a casa.
(miriccius)
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