Autoreferenze
Geek No Comments »I blog con link a se stessi. Tu stai leggendo un articolo con un link di approfondimento e cliccandolo scopri che non fa altro che puntare alla lista di keywords nel blog stesso.
(Zanza)
I blog con link a se stessi. Tu stai leggendo un articolo con un link di approfondimento e cliccandolo scopri che non fa altro che puntare alla lista di keywords nel blog stesso.
(Zanza)
Avere come interlocutore uno che ripete buona parte delle tue parole come per dire “seguo il tuo ragionamento”.
(Bozo)
Sarà perché mi fan fischiare l’apparecchio acustico ma non sopporto l’incredibile rumore degli elettrodomestici: aspirapolvere, fornetto a microonde, lavastoviglie (la mia), lavatrice quando carica l’acqua, frullino, etc…
Rumore, rumore, rumore!
(il nonno)
Quelli che passeggiano davanti alla porta del bagno chiaccherando e/o telefonando. Questo solitamente non reca fastidio ma perplessità. Il problema è quando tu sei nel bagno in questione e tra una contrazione addominale e l’altra cerchi di limitare il rumore prodotto dalla tua attività per non dover uscire e affrontare con imbarazzo la piazza.
(Bazo)
Il tavolo da calciobalilla non perfettamente in bolla.
(moscone)
Quelli che periodicamente si collegano a Facebook e postano di fila 500 minchiate tipo “Nella vita gli amici non si scelgono bla bla…” o “Per tutti quelli che amano…” o “La porta del cuore…”. Ma perche’ tutta questa saggezza non la impiegano per capire che al mondo del loro tormentato panorama interiore non ne frega una ceppa?
(Ponghi)
Quelli che ti scrivono una mail e usano il campo “oggetto” per dirti tutto quello che vogliono e poi nel testo del messaggio ti lasciano solo la firma impostata nel client (outlook, Thunderbird, ecc…)
(Marco)
Sul dorso dei libri, come sappiamo, e’ riportato il titolo. Anche una cosa cosi’ semplice ha portato ad uno scisma culturale, per cui il titolo puo’ essere scritto dall’alto in basso o dal basso in alto. Quando ordini i libri su uno scaffale, quindi, per avere tutti i titoli leggibili dalla stessa parte, sei condannato ad avere meta’ dei libri capovolti CHE FASTIDIO, CAZZO.
(moscone)
Il lavandino del bagno in ufficio che anche aperto al minimo spara un getto degno di un antisommossa spruzzandoti a dovere e rendendo l’uscita dal bagno decisamente imbarazzante.
(Zanza)
Quelle comunicazioni con cui vieni informato dell’attivazione di qualche servizio non richiesto e che si concludono con “certi di farle cosa gradita”. Mastocazzo: invece certo che non gradisco!
(Ponghi)
I rubinetti che buttano acqua troppo vicino al bordo del lavabo: non si riesce a metterci bene sotto le mani per lavarsi perchè si sbatte continuamente nella parete del lavabo, appunto.
(il nonno)
Premessa: mi scuso con tutti i milanesi non stereotipati.
Al ristorante c’e’ un tavolo di milanesi; a capotavola, un tizio che si e’ portato il cane e che si sente obbligato, per tutta la cena, ad urlare a tal cane: “Ue’ dammi del pelo! Dammi del pelo! Ue’!”. A meta’ cena si fa dare della carta stagnola perche’ vuole portare a casa per il suddetto cane la tagliata di vitello che ha ordinato.
(Ponghi)
Coltelli e forchette col manico troppo pesante: vuoi versarti da bere e le appoggi nel piatto per non macchiare la tovaglia e loro si ribaltano fuori, stile catapulta, con tanto di sugo. Ma i designer cos’hanno nel cranio, stuzzichini per aperitivi?
(il nonno)
Quelli che sputano per strada, ed il loro sguardo da “Minchia: sputo, ergo son figo!”.
(Ponghi)
Perché TUTTE LE VOLTE che stai per fare un pagamento on-line e prendi la chiavetta con il pin di sicurezza a 6 cifre (quello che cambia ogni 30 secondi) ti accorgi che sta per cambiare ?
E quindi, che fare ? Copiare il numero in fretta ? o aspettare il nuovo numero, col terrore che nel frattempo la sessione internet scada ?
(vaso di coccio)
Ma cosa accade alle donne durante il sonno? Ti addormenti con una ragazza simpatica e allegra e ti svegli in compagnia di un drago incazzato. Complesso di DrJekyll e MrHyde?
(Ponghi)
Quelli che dicono “Curma” per indicare la loro grande familiarita’, reale o presunta, con Courmayeur.
(Ponghi)
Che fastidio quelli che giocano tutto il tempo con le racchette sul bordo del mare: pic, pac, pic, pac, pic, pac, pic, pac, pic, pac, pic, pac, … poc (il nostro contenitore della merenda)
(il nonno)
Inquadri per mezz’ora a distanza le tue creature che giocano ignare con la sabbia a bordo mare quando finalmente la loro posizione è perfetta si vedono bene i visi la luce neanche Cartier Bresson l’aveva così, lemme lemme una corpulenta signora che ricorda le divinità femminili del neolitico in enorme costume nero entra nell’inquadratura sullo sfondo e si ferma di spalle a guardare il mare e le bambine corrono a fare il bagno.
(il nonno)
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