Idraulica facciale
Uncategorized 3 Comments »Quando tiri su col naso appena dopo avere sbadigliato, e ti si tappano le orecchie.
(moscone)
Quando tiri su col naso appena dopo avere sbadigliato, e ti si tappano le orecchie.
(moscone)
Il bordino super tagliente che rimane dopo aver aperto le scatolette di tonno e che rende quasi impossibile far fuoriuscire tutti i frammenti di prodotto rimasti attaccati alle pareti della scatola.
(Zanza)
Fastidi sparsi circa la messa:
Quelli che al momento de “la pace sia con voi” si estendono da tre banchi piu’ avanti pur di darti la mano.
Quando il prete fa una predica di cui, pur con tutta la buona volonta’, non riesci a capire un cazzo.
Quelli che si siedono il piu’ indietro possibile, perche’ cio’ li fa sentire piu’ umili.
Quelli che al momento della comunione saltano fuori dal banco come dei centometristi.
Quelli che devono per forza dire le preghiere piu’ veloci o piu’ lentamente degli altri.
Quando il lettore non aspetta che tutti si siano seduti per iniziare a leggere.
Quando il lettore legge piu’ veloce che puo’ perche’ crede che quella sia la virtu’ del buon lettore.
(moscone)
Quelli che girano con l’ ombrello aperto anche quando viene giu’ una goccia ogni mezz’ora e ti passano con le stecche a tre millimetri dagli occhi.
(Zanza)
Quelli che credono che toccarti il monitor renda piu’ penetranti le loro osservazioni. Gia’ potrei strozzarli quando lo fanno con una biro, ma gli farei ingoiare un cesto di scorpioni vivi quando usano il dito e lasciano la relativa ditata.
(Ponghi)
I capelli in mezzo ai pezzi del puzzle che stai facendo.
(moscone)
Che fastidio quei programmi che quando si istallano creano la loro icona sul desktop una descrizione piu’ lunga di una riga. Che so, per esempio vlc, si fa l’icona (il cono a strisce), e sotto ci scrive “VLC media player”, ma “player” finisce sotto “VLC media”, e quindi io devo star li’ a cambiargli nome, in quanto sui miei computer e’ vietata la doppia riga.
(moscone)
Quelli che uscendo dal garage sotteraneo che da’ direttamente sul marciapiede, piombano agli 80 all’ora in mezzo ai pedoni. Tu lo sai e tutte le volte che passi di li’ sei costretto ad affacciarti con una manovra da cecchino dei marines prima di passare oltre.
(Zanza)
Quando ti va di traverso la saliva! Non c’e’ cosa peggiore! La gola brucia per interminabili minuti.
(Zanza)
Il tuo responsabile che non capisce assolutamente nulla di quello che gli stai spiegando ma che comunque insiste nel voler dire la sua…
(King)
Quelli che aprono il pacchetto di sigarette e con nun curante leggiadria e naturalezza lasciano cadere la plastichina sul marciapiede.
(Zanza)
Quando sogni che stai per morire, ma all’ ultimo ti svegli sempre. E lasciami provare a morire una volta, eccheccazzo.
(moscone)
Che fastidio che le label colorate di gmail sono lunghe tanto quanto il loro testo, per cui tutte di lunghezza diversa, per cui tutti i soggetti delle mail non archiviate sono disallineati.
(moscone)
Premetto che gia’ mi irrita da morire il rumore galoppante che fanno certe donne con i tacchi delle scarpe durissimi e pesantissimi. Ci sono poi quelle, di solito dalla falcata corta, che ti camminano dietro facendo clopclop con un ritmo irraggiungibile anche per un quadrupede e che, per di piu’, un passo ogni tre strisciano il tacco. Dal suono che emettono ti pare che debbano superarti in un secondo come dei treni in corsa, invece stanno li dietro a zampettare come delle matte per centinaia di metri.
(Ponghi)
Che fastidio quando un fottuto vulcano islandese decide di esibirsi in una eruzione gigantica e paralizza il traffico aereo di tutto il nord Europa proprio il giorno in cui tu dovevi tornare a casa da Bruxelles. Ma vaffanculo.
(moscone)
Quando al cinese ordini in due lo stesso piatto e ti portano la “porzione doppia” che equivale mediamente ad una porzione e mezza.
(Zanza)
Che fastidio quelle mamme che in ogni circostanza (particolarmente quando portano e ritirano i bambini all’asilo) in cui ci sono altre persone, trattano e parlano al bambino come se fossero della attrici che sanno di essere osservate. Mettono il volume a 2x, e dicono al bambino frasi e battute idiote, lo cazziano finto-bonariamente per un nonnulla, con un occhio ed orecchio alle reazioni del pubblico intorno, al quale, in verita’, di quella povera creatura non gliene frega un cazzo. Poveri bambini.
(moscone)
Quando rientri tardi la sera/notte e cerchi di fare TUTTO senza emettere nemmeno un decibel con il risultato OPPOSTO che anche appoggiare le ciabatte (di spugna) sul pavimento fanno un tonfo che si sente a svariati chilometri di distanza da casa tua.
(TonyJay)
Quando l’autista (infame) chiude le porte dell’autobus prima che tu sia riuscito a scendere dallo stesso.
(Von)
Ti siedi al bar per mangiare e di fianco a te, nel solito tavolino a 5 cm dal tuo, arriva una coppietta di fidanzati (no anelli alle dita), e riconosci in lei la donna stracciacazzi. Essa e’ identificabile in prima istanza dall’ abbigliamento (a 25 anni si veste e si pettina come mia zia, e porta la sciarpa anche ad agosto), ed in seconda dalla litania infinita di lamentele che inizia a propinare al fidanzato. Il quale, tra l’altro, viene da essa additato come responsabile della maggior parte possibile dei suoi motivi di discontento. Tu vorresti allora trovare il coraggio di urlargli (a lui) in faccia “MA MANDALA AFFANCULO”, se non che quel coraggio non ce l’hai, anche perche’ poi magari lui ti gonfia. Ultima nota: al momento del caffe’, la nostra eroina lo ordina “decaffeinato e col dolcificante”. Tipico.
(moscone)
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